Quanto valgono i corpi nell’era digitale? Questa è la domanda che si pone “Automine”: la performance attraverso cui il duo Hyenaz esplora il modo in cui i corpi creano valore, sia per sé che per gli altri.
I corpi, infatti, creano valore attraverso il lavoro fisico, attraverso il lavoro emotivo e anche attraverso il significato dei markers che li identificano: il genere, la sessualità, la storia. Tutti questi indicatori hanno un valore che cambia nello spazio e nel tempo, a seconda di come cambiano la società, la politica e il corpo stesso – che invecchia e si deteriora.
Con l’avvento del virtuale, e la sua sostituzione al reale, il corpo dovrebbe scomparire. Ma è davvero così? “Automine” cerca una risposta a questa domanda attraverso la musica, la riflessione e un’interpretazione critica dell’estetica queer contemporanea.
I live di Hyenaz sono performance immersive che chiedono a performer e pubblico di essere interlocutori attivi. La vicinanza dei corpi è di per sé una pratica di (ri)scoperta della politica della condivisione dello spazio fisico.
“Automine” riunisce il lavoro performativo e audio-visivo sviluppato attraverso “Foreign Bodies”: un progetto di ricerca che per 7 anni ha esplorato le relazioni tra corpi in movimento, corpi in relazione e corpi in resistenza.
Attraverso il corpo viscerale ed esplicito, Hyenaz indaga i meccanismi che trattano il corpo come un oggetto estraneo – qualcosa da gestire e controllare, un territorio sconosciuto anche a sé stesso, un “altro” da temere o annientare.
Prima e dopo la performance, Ono Collective curerà la selezione sonora con le sessioni di djing di mauromrk e Andlsia.
Interview with HYENAZ: https://www.performatorio.it/ideas-through-the-human-body
Event Information: https://www.performatorio.it